Carte in Dimora 2022 - Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro - Toscana
anno 2022
Archivio Privato Ruschi
Il 08-10-2022
Descrizione
In occasione della II Giornata Archivi.doc l'Archivio privato Ruschi proporrà la visita all’archivio e la presentazione di alcuni documenti in esso conservati, a cui si aggiungeranno notizie sulla villa di Calci, brevi “cenni storici” sulla famiglia e la descrizione dell’archivio stesso. Orario di apertura: 10-13/16-19 Prenotazione obbligatoria al form sottostante
Dimora: Palazzo Ruschi
L’archivio contiene documenti compresi fra il XIII e XX sec. tutti riguardanti la storia, l’attività politica, scientifica e imprenditoriale della famiglia Ruschi (o Rusca, o Rusconi) che fra il XIV e il XV sec. ebbe la signoria di Como, Locarno, Lugano e Bellinzona. Si segnalano: libri di ricordi dal XVI al XX sec.(in particolare la ‘memoria’ di Cesare Ruschi, scritta nel 1594, che descrive la storia della famiglia, dalle origini comasche al trasferimento in Lunigiana e poi a Pisa); documenti riguardanti l’Ordine di Santo Stefano; documenti sul Giuoco del Ponte, sulla gestione del patrimonio immobiliare della famiglia (libro di fabbrica del palazzo pisano, ville, fattorie, ecc.). Di particolare rilievo la parte ottocentesca dell’archivio, quando i Ruschi, a partire dal periodo napoleonico fino al Regno d’Italia, rivestirono importanti cariche pubbliche (maire di Pisa, gonfalonieri di Pisa e di Vicopisano, deputati e senatori del Regno d’Italia). Nella ‘corrispondenza’ sono presenti lettere e scritti dei maggiori protagonisti del Risorgimento italiano (Mazzini, Ricasoli, Montanelli, ecc.). Di rilievo anche la raccolta di opuscoli di età risorgimentale, alcuni dei quali assai rari. L’archivio è notificato ai sensi della legge n. 2006 del 1939 ed è stato dichiarato d’importante interesse storico dalla Sovrintendenza Archivistica per la Toscana con provvedimento del 14 marzo 1947; in riferimento al D.P.R. n. 1409 del 1963 è stato confermato il notevole interesse storico con provvedimento n. 45 del 2 ottobre 1964 (dichiarazione rinnovata con provv. n. 179 del 19 settembre 1973). L’archivio è stato inventariato alla fine del secolo scorso a cura del dott. Osvaldo Priolo.