XV Giornata Nazionale A.D.S.I. - 25 maggio 2025 - Emilia-Romagna
year 2025
Dal 25-05-2025
Descrizione
In occasione della XV edizione della Giornata Nazionale, prevista per domenica 25 maggio e organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Case della Memoria, la Federazione Italiana Amici dei Musei (FIDAM) e Federmatrimoni ed Eventi Privati (Federmep) e ha ricevuto il patrocinio di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, di ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani, della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, del Ministero della Cultura e del Ministero del Turismo, sarà possibile visitare La Casa Rossa di Alfredo Panzini. In questa occasione saranno visitabili La Casa Rossa, il Parco antistante e Casa Finotti. La letteratura nella sua vastità è patria di ideali e innovazioni, di sentimenti e sogni, è un mare infinito dal quale possiamo cogliere esperienze e occasioni che rispecchino la nostra anima, ma in mezzo a quell’immensità quanti mari ci vengono raccontati nella letteratura? E qui, poco distante dalla spiaggia, uno sciabordio di schiume lo possiamo udire anche in mezzo al trambusto dei tempi moderni, lasceremo che sia lui a cullarci accompagnato dalle parole di chi il mare lo ha cantato per amore, lo ha cercato di imbrigliare nei limiti della pagina bianca: le parole di Panzini si intrecceranno così a D’Annunzio, Pascoli, Montale e Ungaretti per cercare di imitare i suoni di chi è sempre stato dall’altra parte della finestra. Le visite, gratuite, avverranno secondo i seguenti orari: Pomeriggio: 16:00-18:00 Visita guidata alle ore 16:00 Alfredo e La Casa Rossa Percorso guidato alla casa museo un tempo epicentro estivo della vita culturale del territorio grazie anche al passaggio di importanti letterati e artisti come Moretti, Serra, De Pisis. Un viaggio tra le "vecchie cose" che trovano tra queste antiche sale "pace ed asilo" per riscoprire "e palàz" e Bellaria attraverso lo sguardo di Alfredo Panzini.
Visita gratuita, obbligatoria la prenotazione su: Telefono: 0541 343889 E-mail: didatticabellaria@atlantide.net
Dimora
La costruzione di Casa Panzini, detta Casa Rossa per via dell'intonaco esterno, risale al 1906, quando lo scrittore, incoraggiato dai proventi delle prime opere letterarie, decise di fabbricarsi un villino a Bellaria, dove da anni si recava in villeggiatura con la famiglia, ospite di contadini e pescatori. L'abitazione a due piani, più uno interrato, è situata al confine nord di Bellaria Igea Marina in zona Cagnona, sul viale parallelo alla linea ferroviaria Rimini-Ravenna, che porta oggi il nome dello scrittore. All'epoca era l'ultima casa del paese, solitaria e immersa nella natura, disturbata soltanto dal passaggio del treno. Per il fatto di essere edificata su una duna assunse un aspetto monumentale rispetto all'edilizia rurale del luogo, tanto da essere chiamata in dialetto locale "e palàz" (il palazzo). La sua architettura semplice si riallaccia alle case cantoniere (come la defini appunto lo scrittore Antonio Baldini) e parimenti ricalca il medesimo aspetto sobrio che si riscontra nei primi villini per le vacanze costruiti a Bellaria, proprio in quegli anni. Oltre alla costruzione principale, sulla proprietà si trovava una dependance, che Panzini riservava agli ospiti, e un ampio parco-giardino con vegetazione mediterranea, mentre al di là del fossato si estendeva il piccolo podere di Finotti, il contadino "prediletto" dallo scrittore, suo mezzadro dal 1926. La Casa Rossa non era soltanto la residenza delle vacanze estive della famiglia - che, in effetti, vi risiedeva anche in altri periodi dell'anno -, ma pure il laboratorio artistico della scrittore e il presidio amministrativo delle sue proprietà terriere; un punto d'osservazione privilegiato del mondo rurale, che funge da scenario di tanta parte della sua narrativa. In estate la Casa Rossa diventava l'epicentro della vita culturale del territorio, grazie alle visite di importanti letterati e artisti, tra cui Alfredo Oriani, Marcello Dudovich, Marino Moretti, Renato Serra, Filippo De Pisis, e agli incontri organizzati dalla moglie Clelia Gabrielli, raffinata pittrice, di cui si possono ancora ammirare nelle stanze della casa alcuni dipinti. Fino all'autunno del 1938, l'anno che precedette la sua morte, Panzini trascorse alla Casa Rossa i periodi più lieti, ispirati e significativi della sua vita di uomo e di scrittore. La Prima guerra mondiale infranse la quiete del "rifugio bellariese" di Panzini: nel 1917, dopo la ritirata di Caporetto, fu requisita dalle autorità insieme ad altre case di Bellaria Igea Marina per ospitare i profughi provenienti dal Veneto. Anche le vicende belliche della Seconda guerra mondiale interessarono la casa: nel 1944 venne bombardata dalle armate tedesche in ritirata e da quelle anglo-americane che avanzavano. Miracolosamente, malgrado la sua posizione, fu soltanto scalfita. Nel 1976, i figli vendono la casa a privati. Dopo lunghe trattative, nel 2004, grazie a una precedente convenzione stipulata con la Fondazione Carim, che stanzia la cifra necessaria all'acquisto della casa, del parco e delle pertinenze, la Casa Rossa diventa finalmente di proprietà del Comune e dei suoi cittadini. Il restauro, eseguito nel 2006 sotto la guida dell'architetto Maria Giovanna Giuccioli, riporta alla luce, grazie a una paziente scialbatura, le originarie pitture parietali. Una volta completato anche l'allestimento museale, affidato a Claudio Ballestracci, la Casa Rossa è stata finalmente aperta al pubblico nel giugno 2007 con la mostra "Carte all'aria!
Contatti
Per informazioni e prenotazioni contattare: Telefono: 0541 343889 E-mail: didatticabellaria@atlantide.net