XV Giornata Nazionale A.D.S.I. - 25 maggio 2025 - Emilia-Romagna
year 2025
Dal 25-05-2025
Descrizione
In occasione della XV edizione della Giornata Nazionale, prevista per domenica 25 maggio e organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Case della Memoria, la Federazione Italiana Amici dei Musei (FIDAM) e Federmatrimoni ed Eventi Privati (Federmep) e ha ricevuto il patrocinio di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, di ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani, della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, del Ministero della Cultura e del Ministero del Turismo, sarà possibile visitare Palazzo Carandini. Palazzo Carandini è un esempio raro di residenza aristocratica ben preservata, capace di raccontare la storia della famiglia Carandini dal Rinascimento al XIX secolo. Al suo interno, attraversando il cortile, lo scalone e le sale storiche, è possibile ammirare arredi originali come mobili, tappezzerie, tendaggi ottocenteschi, camini rivestiti con ceramiche di Sassuolo, bastoni reggi-tenda, specchi veneziani, oltre ai parati e a un’anfora decorati con lo stemma della famiglia Carandini. Attraversando le sale, è inoltre possibile scoprire le decorazioni ad affresco, realizzate da pittori come Geminiano Vincenzi e Andrea Becchi, la cappella di famiglia, rimasta intatta nel corso dei secoli, e la preziosa collezione di dipinti che, in tempi più recenti, ha arricchito il palazzo, tra cui spiccano autori come il Guercino, Sementi, Franceschini, Calvaert. Le visite, gratuite, avranno una durata di circa 45 minuti, saranno per gruppi di massimo 25 persone, secondo i seguenti orari: Mattina: 10:00-12:00 Pomeriggio: 15:00-17:00 La prenotazione è obbligatoria e possibile solo tramite questo sito.
Dimora
Il palazzo, un tempo dimora della famiglia Carandini, sorge nel cuore del centro storico di Modena, proprio laddove un tempo si trovava l’Anfiteatro Romano. Edificato su un’isola urbana, rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura neoclassica della città. L’aspetto attuale dell’edificio si deve agli interventi voluti alla fine del Settecento da Girolamo Carandini e completati tra il 1824 e il 1825 dal figlio Giuseppe, in occasione delle sue nozze con Maria Vittoria Trivulzio. Il palazzo conserva al suo interno una preziosa stratificazione storica che riflette il gusto e le scelte architettoniche della famiglia nel corso dei secoli. Ne sono esempio gli elementi di epoca rinascimentale, ancora visibili in particolare nei capitelli del cortile interno. Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, la dimora fu arricchita con diverse decorazioni ad affresco realizzate inizialmente da artisti come Geminiano Vincenzi, Vincenzo Galli, e successivamente da Andrea Becchi - autore anche delle decorazioni trompe l’oeil del cortile interno - Giuseppe Zoni e Adeodato Malatesta.