III edizione Carte in dimora 2024 - Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro - 12 ottobre 2024 - Emilia-Romagna
year 2024
Dal 12-10-2024
Descrizione
In occasione della manifestazione Carte in Dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro, promossa da A.D.S.I., in collaborazione con la Direzione Generale Archivi, la Direzione generale Biblioteche e diritto d'autore, l'Associazione Nazionale Case della Memoria, nonché il sostegno di Fondazioni, Musei, Touring club e AICRAB, sarà possibile visitare l'Archivio privato di Villa Peirano. L'Archivio di Villa Peirano è costituito per lo più da carte private della famiglia, con documenti relativi allo stato di famiglia estratti, scambi epistolari e patenti. Durante la visita, a cura della proprietà, sarà possibile visitare il giardino esterno, alcuni ambienti del piano terra, la cappella privata e le cantine nelle quali ancora oggi viene prodotto il vino dalla famiglia. Al termine della visita la proprietà omaggerà i visitatori con una degustazione di vino prodotto nelle cantine della Villa. La prenotazione è obbligatoria e possibile solo ed esclusivamente tramite questo sito. Le visite, gratuite, saranno di circa 15 minuti ciascuna per un massimo di 15 persone per turno e avverranno secondo le seguenti fasce orarie: Primo turno: 15:00 Secondo turno: 16:00
Dimora
Villa Peirano fu realizzata verso la fine del Seicento dai padri Gesuiti del piacentino Collegio di San Pietro. Con lo scioglimento della Compagnia da parte del Papa Clemente XIV, i Gesuiti dovettero vendere la villa alla fine del Settecento. La famiglia Peirano, di antica e nobile origine genovese, acquistò la villa nel 1840 e i discendenti ne detengono ancora oggi la proprietà. Interessanti risultano gli affreschi del piccolo Oratorio, dove eleganti arredi del Seicento affiancano l'altare dipinto secondo il gusto scenografico prospettico di derivazione bibienesca. Nella cantina secolare della Villa si può ammirare la vasta raccolta di botti da invecchiamento, alcune delle quali risalenti al XIX secolo. Di interesse storico anche la cantinetta del Vin Santo, in cui sono raccolte rarità enologiche del 1800, nonché le barriques per l'affinamento delle grandi riserve.