XIII GIORNATA NAZIONALE - DOMENICA 21 MAGGIO 2023 - CLICCA QUI - Toscana
year 2023
Dal 21-05-2023
Descrizione
In occasione della XIII Giornata Nazionale ADSI 2023 l'ingresso, lo scalone e, al piano nobiliare, il salone e il salotto affrescati di Palazzo Biondi Bartolini saranno visitabili gratuitamente. Con l'occasione saranno esposti alcuni cenni storici sul palazzo. Orario di apertura: 10-13/14.30-18.30 Prenotazione obbligatoria al form sottostante.
Dimora: Palazzo Biondi Bartolini
Il Palazzo Biondi Bartolini, situato in Pomarance, Piazza De Larderel n.3, venne ristrutturato nelle forme attuali agli inizi dell 1800 e appartenne fino ai primi del XVIII secolo alla famiglia Biondi che ebbe tra i suoi rappresentanti notali, dottori, priori e gonfalonieri nelle Magistrature del Comune di Pomarance. Attualmente conosciuto come Palazzo Biondi Bartolini, assunse questa denominazione attorno al 1830, quando Giuseppe Biondi, sposando donna Violante Bartolini, aggiunse al proprio cognome quello della moglie. Il Palazzo è riportato in una planimetria del Catasto generale della Toscana o Catasto Leopoldino relativa a Pomarance. La piantina conservata nell’Archivio di Stato di Pisa e datata 1823, indica con particella catastale n°316 l’area occupata dall’immobile, i cui proprietari risultano i fratelli Jacopo, Giuseppe e Pietro Biondi, figli di Giovan Battista Biondi. L’edificio, come risulta in un contratto conservato nell’Archivio di stato di Firenze, era pervenuto alla famiglia Biondi in data 13 Gennaio 1728, in seguito all’acquisto fattone da Pier Francesco Biondi, figlio di Giovannantonio Biondi e Costanza Santucci. Precedentemente all’acquisizione da parte della famiglia Biondi, il Palazzo appartenne alla famiglia Roncalli, originaria di Bergamo. Nell’estimo del Comune di Ripomarance del 1571, risulta che l’immobile apparteneva a Giovan Antonio di Francesco Roncalli, padre del celebre pittore Cristofano Roncalli, detto appunto “Il Pomarancio”. E proprio il “Cavaliere Cristofano Roncalli delle Pomarance” risulta proprietario del Palazzo in un atto del 16 Maggio 1616, conservato nell’Archivio di Stato di Firenze. Numerosi altri atti testimoniano i passaggi di proprietà dell’edificio, per discendenza, a vari membri della famiglia Roncalli, fino al Dott. Cristofano Roncalli, pronipote del Pomarancio, ultimo proprietario prima della vendita già descritta, a Pier Francesco Biondi, nel 1728. Il 4 Maggio 1800 l’allora proprietario Dott. Capitano Giovan Battista Biondi, presentava un’istanza al Comune delle Pomarance per porre mano alla “rifondazione delle muraglie di sua abitazione”. In tale occasione il Palazzo venne ampliato al di là delle vecchie mura castellane, sul versante dell’orto della Chiesa di Pomarance. In quegli anni vennero dipinte ed affrescate le pareti delle stanze del piano nobiliare, in cui vennero ta l’altro raffigurate vedute paesaggistiche di grandi dimensioni, tra cui una del Castello di Pomarance visto dalla zona di Piuvico (Cappella di San Carlino). Tali affreschi sono molto simili, per tecniche e soggetti, a quelle dell’ex Palazzo Ricci (già proprietà di Francesco Biondi fratello di Giuseppe) a Pomarance. In una delle sale affrescate del suddetto Palazzo, sopra un caminetto è dipinta la data 1810 in numeri romani. E’ ipotizzabile quindi che la parentela esistente tra i proprietari dei due palazzi, abbia indotto gli stessi a commissionare i lavori di affrescatura delle sale agli stessi decoratori e negli stessi anni. Nel Catasto generale delle Toscana del 1830, l’immobile in esame, descritto alla part. 316 e 315, risulta di proprietà dei fratelli Giuseppe, Jacopo e Pietro Biondi, ma nel 1837, per successiva divisione patrimoniale, divenne unico proprietario quel Giuseppe Biondi che, aggiungendo come già detto al proprio cognome quello della moglie, dette origine alla famiglia Biondi Bartolini attuale proprietaria del Palazzo. Alla morte del Dott. Giuseppe Biondi Bartolini avvenuta nel 1863, fu stilata una relazione dettagliata dei beni della famiglia, conservata nell’archivio privato, dall’Ing. Lorenzo Chiostri. Qui si menziona la terrazza costituita su Porta alla Pieve e tutt’ora facente parte del Palazzo, il pavimento della sala, “figurato a disegno di pietra di vari colori” e gli affreschi. Negli anni tra il 1863 e il 1868, gli eredi Bartolino e Giovanni Biondi Bartolini ampliarono il Palazzo, acquisendo la casa di Giuseppe Vadorini, corrispondente alle part.313 e 314 del Catasto Leopoldino. Nell’acquisto era compresa anche la Torre cilindrica detta “del Tavone”, facente anticamente parte della cinta muraria, e un appezzamento di terreno al di là delle vecchie mura castellane, lungo la Via dei Fossi. Il Palazzo aveva così costituito l’attuale struttura. Con la morte del Cavalier Bartolino pervenne al fratello Giovanni, il 20 Dicembre 1900 da questi, per discendenza diretta, al di lui figlio Giulio e, per discendenze dirette successive, al Dott. Giovanni Biondi Bartolini, al Dott. Giulio Biondi Bartolini fino agli attuali proprietari Dott.ssa Ausonia Stefanini, di lui moglie, Ing. Iacopo e Dott.ssa Alessandra Biondi Bartolini. Rilevante è pertanto il valore storico dell’edificio posseduto da autorevoli famiglie di Pomarance a partire dal sec.XVIII. Sul piano del valore architettonico si configura come palazzo patrizio attestato in età anteriore al 1571 ed inglobante preziose e ben conservate strutture dell’antica cinta muraria di Pomarance e in particolare la Torre cilindrica: ad essa si addossano all’esterno, con semplicità ed armonia, i nitidi volumi dell’edificio di cui la torre diviene uno degli angoli, collegando il prospetto principale sulla Piazza De Larderel e quello laterale. I volumi interni della torre sono nella ristrutturazione ottocentesca riutilizzati come stanze del Palazzo con originali soluzioni architettoniche. Altrettanto rilevante è l’interesse storico artistico delle decorazioni pittoriche interne, databili anche per via stilistica agli inizi del XIX secolo. Trattasi infatti di decorazioni a fresco a cornici architettoniche collegate da finti pilastri con capitelli, elementi decorativi e ghirlande. Sui soffitti sono invece raffigurati velari, drappeggi e baldacchini imitanti con grande finezza descrittiva le preziose stoffe dell’epoca. Di particolare rilevanza il finto baldacchino bordato da nappe dorate e imitanti tulle o mussola ricamati, presente nel salotto. Nel salone, forse un tempo dedicato al ballo e alla musica arricchito dalla pavimentazione decorata alla veneziana, la decorazione delle pareti è assai più ricca: sulle sovrapposte vi sono monocromi dorati con strumenti musicali, simboli teatrali musicali, sormontati da cornice a girali. Nelle pareti grandi pannelli policromi affrescati si aprono entro cornici dorate su raffinatissime vedute di paesaggi pomarancini e costieri. Poiché risulta di particolare rilevanza e precisione documentarie tra essi la veduta dello stesso borgo di Pomarance, c’è da ritenere che successive indagini possano identificare come paesaggi dal vero e non solo come vedute di fantasia anche le altre: “la veduta di ponte”, quella di “porticciolo con torre e acquedotto” e quella con un “panorama costiero”. Nei paesaggi sono disposti personaggi con abiti popolari e borghesi del primo Ottocento. La volta è bordata da un fregio figurato interrotto agli angoli da panoplie e al centro dei lati da putti reggenti medaglioni con allegorie musicali. Le figurazioni monocrome presentano personaggi in veste di antichi romani forse allusivi di rappresentazioni del teatro classico. Al centro del soffitto le decorazioni parietali sono più o meno estesamente coperte da librerie e da carte da parati degli inizi del novecento. Tali decorazioni sono accostabili non solo come si è visto dalla storia della famiglia a quella di Pal. Ricci, ma anche a quella della cappella laterale della Pieve di Pomarance dove è stato attivo Luigi Ademollo. Esse si collocano in quel clima di continuità con l’arredo pittorico delle vie settecentesche come luoghi di delizia che prosegue in epoca neoclassica attestati in altri prestigiosi complessi quali ad esempio le ville del Lungomonte pisano, Villa Roncioni, Agostini Della Seta, le Molina. Nel complesso pertanto il Palazzo Biondi Bartolini riveste un rilevante interesse storico artistico e costituisce un elemento fondamentale per la ricostruzione della storia di Pomarance e della sua cultura e per quella della pittura in età lorenese in area toscana e in particolare nell’area pisana e livornese agli inizi del XIX secolo.
Indirizzo
Piazza de Larderel 3
56045 POMARANCE PI