Giornata Nazionale A.D.S.I. - domenica 22 maggio 2022 - Scopri e prenota - Toscana
year 2022
Dal 22-05-2022
Descrizione
In occasione della Giornata Nazionale ADSI 2022 il Giardino di Palazzo Antellesi sarà visitabile gratuitamente. Ingresso libero, senza prenotazione. Orario di apertura: 10:00-13:00/14:30-18:00
Dimora: Palazzo Degli Antellesi
Nella seconda metà del XVI secolo la famiglia Del Barbigia ampliò l’antico edificio con la costruzione del secondo piano e del mezzanino e con la sostituzione degli antichi sporti in legno, molto in voga nella Firenze antica, con le attuali quattordici mensole in pietra sulle quali poggia il prospetto aggettante. Ai primi del Seicento Costanza Del Barbigia portò il palazzo in dote al marito senatore Niccolò Dell’Antella il quale, dopo aver acquistato una casa confinante, incaricò l’architetto e scenografo Giulio Parigi di apportare alcune modifiche alla dimora. L’abile architetto, in stretta collaborazione con il senatore Niccolò, ideò la complessa decorazione pittorica che orna la splendida facciata. Sotto la direzione artistica di Giovanni da San Giovanni, tra il 1619 e il 1620, tredici pittori operarono per realizzare la decorazione della facciata: Domenico Passignano, Matteo Rosselli, Ottavio Vannini, Fabrizio Boschi, Michelangelo Cinganelli, Nicodemo Ferucci, Andrea Del Bello, Michele Buffini, Antonio Guerrini, Filippo Tarchiani, Cosimo Milanesi e Stefano da Quinto. A loro si deve l’esecuzione delle numerose figure allegoriche, dei putti, dei fiori e degli arabeschi che ornano il prospetto e che lo storiografo Filippo Baldinucci descrisse con grande precisione nelle sue “Notizie dei Professori” edite tra il XVII e il XVIII secolo. La complessa decorazione delinea un ritratto morale ed elogiativo di Cosimo II de’ Medici, il cui busto, sopra il portale, è il fulcro della composizione e dell’intero programma iconografico. Alla fine del XVII secolo, con l’estinzione della famiglia Dell’Antella, il palazzo ebbe nel tempo diversi proprietari come i Della Stufa, i Mariani, i Dal Borgo, i Lotteringi Della Stufa e i Cinelli. Fu quest’ultima che nel 1925 commissionò, ad Amedeo Benini, un accurato restauro dell’intera facciata. Al suo interno, una piccola corte a doppio arco ribassato su due lati opposti, crea un ambiente di particolare suggestione, sul quale si affacciano porte e finestre con belle modanature in pietra. Attraversando alcuni ambienti che si sviluppano dietro il cortile, si apre a sorpresa un piccolo giardino segreto. Come fosse un hortus conclusus, l’ambiente rievoca l’atmosfera di un piccolo eden terrestre: chiuso da alti muri per tutti e quattro i lati, arricchito dalla coltivazione di rose, è animato da tartarughe che si aggirano incuranti. Al centro un tondo a mosaico segna il luogo dove un tempo era situata una deliziosa fontana - una tazza di marmo e un fanciulletto in bronzo - realizzata dal Giambologna ed ora smembrata tra il Victoria and Albert Museum di Londra e l’Hermitage di Leningrado.